La Corte d’Appello di Torino ha riconosciuto la genitorialità paritaria a due donne sposate in Spagna e madri grazie alla fecondazione eterologa realizzata in quel paese. La Corte si è espressa in tal senso per garantire la “copertura giuridica ad una situazione di fatto in essere da anni, nell’esclusivo interesse del bambino cresciuto da due donne che la legge spagnola riconosce entrambe come madri”.
“Ma ora, di nuovo, l’ultima parola spetta al Prefetto – spiega Paola Brandolini presidente nazionale ArciLesbica – ossia al Ministero degli Interni a cui l’Ufficio di Stato civile torinese si è rivolto con in mano questa sentenza rivoluzionaria per chiedergli il da farsi. Cosa farà il Ministero? Emanerà di nuovo circolari per bloccare l’ennesimo tentativo di avanzamento sociale e di tutela dei cittadini e della loro vita? Quando faranno finire, Parlamento e Governo, questo balletto davvero vergognoso e tragico che decide degli aspetti fondamentali e primari della vita delle persone? Di nuovo dobbiamo dire grazie ai giudici che con senso di responsabilità e coraggio fanno, anche per quello che riguarda le persone lgbt come in molti altri ambiti della storia di questo paese è avvenuto, quello che dovrebbe fare la politica. Quando potremo guardare il nostro Parlamento e dire, non grazie in questo caso, ma: “Finalmente”, allora saremo in un paese davvero civile”.