Il Circolo Mario Mieli ha riconosciuto che l’ottavo Congresso di ArciLesbica ha posto con chiarezza alcuni nodi problematici prima taciuti nel movimento lgbt+, ma ha deciso di opporsi alla posizione femminista sostenuta nelle tesi A mali estreme lesbiche estreme. Il Circolo Mario Mieli ha deciso che bisogna essere inclusivi di tutt* tranne che delle lesbiche radicali; quelle preferirebbe metterle fuori dal movimento. Ricordiamo che si tratta dello stesso movimento che mai ha delegittimato la presenza di un’organizzazione apertamente di destra come Gaylib. Eppure le lesbiche femministe devono andare fuori dal movimento.
Il Circolo Mario Mieli vorrebbe farci credere che la pratica dell’utero in affitto e della prostituzione siano un’espressione di autodeterminazione delle donne. L’uso dell’inglese (sex worker) o degli acronimi (gpa) non ha ancora la capacità di far scomparire la realtà materiale dello sfruttamento. Quando il movimento lgbt+ prenderà le distanze dalla tratta degli esseri umani per scopi sessuali o riproduttivi?
Adesso va di moda parlare di eteronormatività, ma le lesbiche non sono semplicemente delle donne che trasgrediscono la norma eterosessuale. Noi siamo donne che lottano contro l’oppressione sessista.
Il Circolo Mario Mieli sta cercando di far dimenticare i valori fondanti del movimento lgbt+ a favore di una visione neoliberale della libertà. Questo sì è un colpo di mano oscurantista che va contro lo spirito libero del nostro movimento e contro il coraggio della nostra storia.
La nostra storia include le persone che desiderano essere genitori e che lo sono con grande capacità senza per questo far ricorso a donne “portatrici”, include le donne prostituite senza per questo sostenere che il denaro annulli lo stupro della prostituzione, include le/i migranti lgbt che si sono ribellati all’eterosessualità obbligatoria e sanno bene cosa significhi lottare contro tutte le oppressioni e gli sfruttamenti senza appiattirsi su rivendicazioni lobbistiche.
Le donne di ArciLesbica sono orgogliosamente radicate in una politica che connette le rivendicazioni lesbiche alle rivendicazioni di altri soggetti in lotta per l’emancipazione, secondo un progetto generale di liberazione dal dominio. Confrontatevi con noi, se volete fare buona politica.
Lucia Giansiracusa
Segreteria Nazionale ArciLesbica