Ieri la Regione Veneto ha approvato ieri la mozione 13 dal titolo “La scuola non introduca ideologie destabilizzanti e pericolose per lo sviluppo degli studenti quali l’ideologia Gender”, che si affianca all’istituzione nelle scuole della “Festa della famiglia naturale”, di matrice eterosessista e discriminatoria verso tutte le forme famigliari.
È quanto mai fantasioso che una Regione approvi un documento per chiedere alle Scuole svolgere azioni che sono già di loro competenza. È grottesco, invece, che vogliano impedire la diffusione di una teoria del gender e la promozione della famiglia naturale. Le associazioni e vari ordini degli psicologi asseriscono che l’ideologia gender non ha valenza scientifica, dunque è un’assurdità.
Promuovere l’educazione all’affettività che possa abbracciare le sfere della sessualità, dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale non è sinonimo di introduzione di ideologie destabilizzanti. Si offrono alle e agli studenti, di ogni ordine e grado, come ai genitori e al corpo docente, strumenti fondamentali per poter contrastare il sessismo, l’omotransfobia, gli stereotipi di genere ed il pregiudizio, e per lo sviluppo di una politica centrata sulla promozione della cultura delle differenze.
La Regione Veneto dà nuovamente dimostrazione di essere un’amministrazione discriminante e tendenziosa, oltre ad avere una memoria corta. Pochi anni fa aveva approvato una mozione per la prevenzione e la lotta ad ogni forma di discriminazione legata all’orientamento sessuale e alla identità di genere.
Elena Toffolo Segretaria nazionale ArciLesbica