Roberto Salerno, Presidente del Torino Calcio Femminile, fa marcia indietro. Pur avendo chiesto le dimissioni di Felice Belolli, che definì le calciatrici “quattro lesbiche”, il Presidente Salerno a noi sembra proprio in sintonia con quell’infelice uscita. Il Presidente dichiara, da quanto apprendiamo da organi di stampa, che il calcio femminile è in mano ad una “lobby gay”, rea di esercitare una indebita pressione finalizzata ad ottenere tutele e la possibilità di essere professioniste, come i colleghi calciatori. Siamo allibite e allibiti.
La parola gay identifica gli uomini omosessuali, lesbica, identifica le donne omosessuali. E, lesbica, diventa un insulto se deliberatamente viene usata con intento denigratorio, per tacciare quelle donne che vogliono affrancarsi dalle costrizioni di stampo patriarcale ed eterosessista, autoderminandosi, e portando avanti le battaglie per la parità di diritti. Questo anche nello sport, come accade per le nostre calciatrici tacciate, ancora una volta, di essere tutte lesbiche e incluse, come gay, in una lobby.
Non possiamo che indignarci ed esprimere il nostro disappunto per questa ennesima infelice uscita da parte di chi si fregia della qualifica di dirigente nello sport. Auspichiamo un intervento deciso dei presidenti di Lega Nazionale dilettanti e della Federcalcio, perché rendano adeguati provvedimenti a difesa dell’immagine delle calciatrici e del calcio femminile tutto.
Elena Toffolo, segretaria nazionale ArciLesbica
Luisa Rizzitelli, presidente Assist – Associazione Nazionale Atlete