Il 4 dicembre 2015 rimarrà forse nella storia come il giorno della salvezza: l’allarme è il gender. Le famiglie delle associazioni Provita Onlus, Voglio la mamma e Giuristi per la vita con Generazione famiglia, avevano deciso di far fare ai loro figli un giorno di assenza. Salvami dal gender, perché ho paura di diventare quello che non voglio, quello che non sono! Salvami dal gender perchù in classe il contagio è già in atto! Salvami dal gender perché a scuola l’aria è irrespirabile nei corridoi mi sembra di vedere gender ovunque! Ma tu sei maschio o femmina?
Li chiamano “attivisti per la vita” e fanno parte di associazioni che lottano per salvaguardia della famiglia naturale. Costoro sono i nuovi paladini dell’ignoranza. Il senso della protesta odierna può esistere soltanto dentro menti distorte la cui vocazione e quella di fare accattonaggio mediatico. Alla fine della giornata scolastica si può affermare senza timore di smentita che questo sciopero reazionario è stato un flop. La pressoch totalità delle famiglie italiane ha mandato a scuola le loro figlie e i loro figli rispondendo picche a questa campagna della mistificazione. Speriamo che finalmente convengano che gli studi di genere esistono e costituiscono l’impronta di una riflessione che vive e ha vissuto nella storia di un movimento di pensiero: la differenza tra i sessi esiste, ma pensare che questa sia l’unica differenza è semplicemente da ascrivere a un pensiero eteronormato, ovvero al fallimento della libera espressione dell’identità.
Lucia Caponera vice presidente ArciLesbica Nazionale