È quello che abbiamo imparato in questi due giorni al corso di formazione sul tema della violenza all’interno delle coppie lesbiche.
Tre giorni di confronto, riflessione e dibattito su un tema nuovo, mai affrontato prima e ancora sconosciuto, sul quale ArciLesbica Nazionale e l’associazione D.i.Re Donne in Rete contro la violenza si stanno confrontando e che sta portando alla luce nuovi aspetti e nuove dinamiche nelle relazioni tra lesbiche.
Scrivo queste righe a caldo, per non perdere neanche una delle sensazioni che mi porto dietro da questa esperienza.
Affrontare questa tematica è stato difficile, confuso, sorprendente e ha permesso a ciascuna di noi di imparare qualcosa dell’altra ma, soprattutto, ci ha permesso di mettere noi stesse in discussione, riflettendo su quanto tutto ciò non sia poi così distante dalle nostre realtà.
A quante di voi è mai capitato di dover giustificare alla propria compagna un’uscita serale con un’amica? Quante volte la vostra compagna ha controllato il vostro cellulare, vi ha fatto domande insistenti su cose che generalmente avete attribuito a semplici attacchi di gelosia?
Quante vostre amiche vi hanno raccontato di quella volta che la loro compagna ha perso un po’ troppo la pazienza, o che le ricorda sempre di quanto sia troppo così e poco cosà?
Queste sono solo alcune delle forme di controllo che le donne lesbiche esercitano all’interno della propria relazione, e spesso queste forme di controllo sono reciproche e impediscono una crescita emotiva ed emozionale del rapporto, limitando la libertà individuale.
Molto spesso dimentichiamo quanto forte sia, in noi donne, la condizione di patriarcato a cui siamo esposte sin da piccole, e tendiamo ad assimilarne le dinamiche riproponendo questo stesso modello nelle nostre azioni e in quelle delle nostre compagne.
Quello che ho imparato da tutto ciò è che non c’è differenza tra “il nostro mondo” e quello degli altri: tutto questo può accadere alle nostre amiche, alle nostre compagne, a noi stesse.
E non importa che siamo lesbiche: dobbiamo prendere coscienza del fatto che anche le donne – e quindi anche le lesbiche – possono fare del male, psicologicamente e fisicamente e trascinarci nella spirale del controllo e della violenza.
Perché la violenza non è solo fisica: è limitazione, è svilimento, è controllo delle nostre vite e di quelle delle nostre compagne.
Per questo, come gruppo LezGo – Interferenze Lesbiche e come Omphalos Arcigay Arcilesbica, porteremo avanti il protocollo d’intesa con i Centri Antiviolenza Liberamente Donna di Perugia e di Terni: perché anche le donne lesbiche abbiano il diritto di ricevere lo stesso appoggio e la stessa attenzione di qualunque altra, qualora ne avessero bisogno.
Elisabetta Marzi
Omphalos Arcigay Arcilesbica